Il padre nella famiglia
Circa 200 anni fa i padri incominciarono ad uscire in massa da casa, andarono a lavorare nelle fabbriche, spesso “sparivano” per molti giorni, settimane, mesi, alla ricerca dei mezzi di sostentamento per la famiglia. I ragazzini rimanevano soli a casa con la madre.
In molte famiglie questo fu il momento dell’interruzione della catena della trasmissione della mascolinità. Venne a mancare il contatto tra padre e figlio. Nel passato, il figlio osservava la forza del padre, il suo ruolo, per esempio, in una bottega artigiana, e suo padre gli trasmetteva questa forza grazie al fatto che trascorrevano il tempo insieme.
Oggigiorno, quando i padri tornano tardi la sera dal lavoro a casa, spesso hanno una sola comunicazione per i figli: “Il papà è stanco, vuole riposare e guardare la televisione”. Da secoli, e perfino da millenni, le comunità o le tribù sapevano che devono educare degli uomini-combattenti, per sopravvivere. Invece noi in Europa abbiamo cessato di educare dei lottatori nell’ambito della spiritualità e probabilmente la società è diventata molto effeminata.
UN PERICOLOSO SCAMBIO DI RUOLI
L’uomo e la donna possiedono una diversa struttura del corpo e una diversa psiche. E’ l’uomo ad avere la vocazione ad essere il difensore della donna. Ogni donna, probabilmente, sogna un eroe che sacrificherebbe la propria vita per lei. La donna fisicamente ma anche spiritualmente è fragile e delicata, e l’uomo deve proteggere questa creatura sensibile. Il Signore Dio ha inventato la natura umana in modo che quando una donna, grazie alla sua bellezza – ovviamente non soltanto fisica – suscita l’ammirazione dell’uomo, egli si mette in azione e si mobilita in favore della sua signora. Molte donne, ferite durante l’infanzia, oggi, nel profondo del loro cuore, sono convinte della mancanza della propria bellezza. Non credono nel fatto che un uomo ammirerà la loro femminilità, e perciò, in ogni evenienza, vogliono controllarlo e guidarlo.
Il giro del fumo si chiude. Infatti gli uomini nei loro geni hanno codificato il programma: “Il minimo sforzo per raggiungere l’effetto migliore possibile”. Quando vedono che la donna vuole governare in casa e decidere tutto, allora molti tra di loro si mettono il cuore in pace, poiché ciò fa comodo a loro. E non si sviluppano spiritualmente. Riposano sul divano con il pilota della televisione in mano, bevendo la birra, che li ravviva artificialmente, e partecipano virtualmente alle partite di calcio o ai dibattiti politici.
GESU’, LO SPIRITUALE “BODY BUILDER”
Per porgere l’altra guancia, come Gesù, o come San Massimiliano Kolbe, bisogna essere un “incredibile body-builder” spirituale. Bisogna rinascere nella grandezza di Gesù. Egli è l’uomo più forte della terra, ha condotto la lotta più grande contro tutto l’Inferno e tutti i suoi diavoli. Non ha compiuto ciò con la forza dei pugni, ma con la potenza dello spirito.
Bisogna dire agli uomini che la loro grandezza consiste nelle vincite morali in ogni situazione. Gli uomini si allontanano dalla Chiesa poiché pensano che essa è per i bambini e per le donne, però così perdono la forza dell’anima. Spesso diventano dipendenti dall’alcool, dal sesso, ecc…, diventano eternamente tristi ed irritati. Quando sono deboli, allora iniziano a sgridare la moglie ed i figli. Gesù aveva sentimenti ed emozioni, ma non urlava a nessuno. Spesso il Suo silenzio aveva una forza fantastica. La questione sta nella comprensione adeguata della grandezza “maschile”.
IL RUOLO DEL PADRE E’ DIVERSO DAL RUOLO DELLA MADRE
Negli usi e nei costumi ebraici, una delle fasi della paternità consisteva nel sottrarre il bimbo alla madre. Ovviamente sottrarre nel senso di assumere su di sé la responsabilità per l’educazione del figlioletto. Attualmente nelle famiglie spesso ciò non si compie. Gli uomini non educano i propri figli. E’ molto più facile progettare gadget tecnici oppure occuparsi di commercio, piuttosto che conversare con il proprio figlio oppure incamminarsi con lui sui sentieri di montagna. Spesso gli uomini si sentono meglio nel mondo degli oggetti, preferiscono risolvere le problematiche tecniche e scientifiche, mentre volentieri fuggono dalle relazioni inter-personali, se non vengono motivati ed istruiti in questa direzione.
E per esempio la Fede del padre è fondamentale per la Fede di tutta la famiglia. Sono stati condotti tali studi, dai quali è risultato che, se in una famiglia non-credente la madre si converte, allora nel 13% dei casi conduce dietro di sé il marito e i figli, mentre se si converte il padre, allora la percentuale dei convertiti nella famiglia oltrepassa il 90%. Se un figlio vedrà il padre che prega, questa immagine sarà per lui molto più importante di molte catechesi a scuola. Purtroppo i padri hanno cessato di essere i direttori spirituali dei propri figli.
Il cristianesimo è una sfida, è una lotta. Bisogna mostrare Cristo come un uomo forte, ed altri personaggi biblici, come i Profeti o il Re Davide. Il cristianesimo è un combattimento. Non a pugni, ma con lo spirito contro le forze oscure.
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