Confessionale mobile

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In Polonia un sacerdote, don Rafal Jarosiewicz, ha pensato di non aspettare la risposta dei fedeli a questa domanda posta da Papa Francesco, ma di recarsi personalmente con un confessionale fatto su misura, o meglio dire su quattro ruote, incontrando tutti coloro che non se la sentono di andare in una chiesa a confessarsi. Come dice don Rafal, l’idea è nata dalla necessità, perché quando per evangelizzare partecipava con il suo gruppo di volontari a diverse manifestazioni culturali e musicali dei giovani, spesso gli veniva chiesto di confessarli, ma sorgeva un problema: dove?; infatti, certamente un concerto non è proprio un posto silenzioso e raccolto! Allora l’ingegnoso prete sceglie un furgoncino di 17 anni, ma, come sottolinea lui, assolutamente funzionante, e lo trasforma in un confessionale perfetto, solo che è mobile…

don raffaele 02

“Io vorrei domandarvi, ma non rispondete a voce alta, ognuno si risponda nel suo cuore: quando è stata l'ultima volta che ti sei confessato, che ti sei confessata? Due giorni, due settimane, due anni... Venti anni... Quaranta anni... Ognuno faccia il conto. Ognuno si dica: quando è stata l'ultima volta che mi sono confessato? E se è passato tanto tempo, non perdere un giorno di più, vai avanti, che il sacerdote sarà buono, Gesù è lì, è più buono dei preti, ti riceve con tanto amore". (Papa Francesco)

Quindi la caratteristica principale di questo confessionale è che non sta fermo…, ma gira, con al volante sempre don Rafal. I Polacchi lo possono notare in svariati luoghi e situazioni diverse: i mercati occasionali, i concerti, i supermercati, insomma: va bene ogni posto in cui la gente si raduna per vari motivi. Qui le persone vengono per parlare, per fare le spese o per divertirsi: perché non utilizzare queste situazioni, aiutando gli altri ad avvicinarsi a Dio, perché non creare un’opportunità per donare gratis un po’ di amore verso Dio? Infatti il don si mette a disposizione non soltanto per le confessioni, ma anche per una semplice chiacchierata: è già un inizio…. anche per far capire alle persone che c’è qualcuno che non ha fretta, che è disposto ad ascoltare, a dare un consiglio, semplicemente è lì…, per chi lo cerca o ne ha bisogno. E’ ovvio che si può vedere o pensare questa iniziativa in modi diversi, c’è chi la deride o la critica, c’è chi passa scettico o perfino disgustato…; ma in fondo il fatto più importante è l’incredibile entusiasmo di questo giovane sacerdote, già impegnato in tante altre buone iniziative. Egli grida disinteressato al mondo: “Ricordati, Dio ti ama immensamente e vuole convincerti con ogni mezzo!” (queste parole sono incise sull’insegna del pulmino). Molte volte la confessione, che è un atto di umiltà, costa cara ai fedeli. Il problema si risolve se si ricorda che: “I rifiuti si gettano via, non si collezionano” (è la scritta del cartello appeso su un altro lato del pulmino): questo è l’unico modo “direttissimo” per stare bene con se stessi e di conseguenza con Dio e con gli altri. La confessione – se fatta bene – aiuta a rendersi conto come siamo realmente (anche se si tratta di una questione non sempre piacevole), e quindi a migliorare ciò che in noi “zoppica” o è addirittura completamente “storto” e ci impedisce di realizzare meglio tutto ciò che siamo.

Don Rafal a modo suo migliora il mondo, perché è sempre preferibile essere attivi e cercare di donarsi, piuttosto che vivere in modo passivo o furbo! Un cristiano non può essere svogliato, disinteressato, angosciato e acido, anzi:

“Impegnatevi nel vostro dovere quotidiano, nello studio, nel lavoro, nei rapporti di amicizia, nell’aiuto verso gli altri; il vostro avvenire dipende anche da come sapete vivere questi preziosi anni della vita. Non abbiate paura dell’impegno, del sacrificio e non guardate con paura al futuro; mantenete viva la speranza: c’è sempre una luce all’orizzonte.” (Papa Francesco)

Link in lingua polacca: http://www.mobilnykonfesjonal.pl

Commenti (2)

  1. Maria Chiara 22 Aprile 2014

    Quanti dovrebbero fare così anche da noi.
    Proprio prima di Pasqua varie persone mi hanno chiesto dove potevano andare a confessarsi dicendo: Ma non c’era il precetto di confessarsi almeno una volta all’anno? E allora perchè i sacerdoti non si trovano?

  2. pina 11 Luglio 2014

    non so in quale luogo vivi .i preti se davvero ci tieni li trovi. comunque rispondi pure e’ vero che il precetto si fa a pasqua.ma GESU’ c’e’ sempre tutto l’anno e che come mangi per sazziare il corpo anche l’anima ha bisogno di essere rinforzata.avvicinarsi alla confessione e alla comunione ti tiene lontana da cattiverie e da tanti mali che affligono l’umanita’.oltre alla confessione bisogna anche pregare molto che poi verra’ tutto facile.credimi pina

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