La grande macchina della comunicazione mette in scena l’esibizione dell’intimità delle persone e perciò la dissoluzione dell’io.
Dal ‘Grande Fratello’ a ‘Forum’, per segnalare solo i programmi più noti e diffusi, a Facebook, la grande macchina della comunicazione organizza lo svago di massa mettendo in scena l’esibizione dell’intimità delle persone, conseguendo ascolti elevati che confermano il gradimento del pubblico ed innescano un circolo vizioso che diffonde la pratica di rendere pubblico ciò che è intimo.
L’aspetto critico del costume che va così propagandosi non consiste soltanto nella volgarità del linguaggio e nell’oscenità degli atti, quanto nella persuasione sottintesa che la spudoratezza non sia un grave difetto, ma una virtù coincidente con la sincerità.
Secondo questo modo di pensare, chi non ha nulla da nascondere non si vergogna di nulla; occultare qualcosa di sé, al contrario, sarebbe segno di una disposizione al male. Così,