Quando Nardea ritornò all’alveare non ebbe una grande accoglienza. Le api ispettrici la condussero immediatamente al cospetto della regina Solitudo.
La Regina, invece, appena vide la giovane ape, le fece un grande sorriso e, volandole incontro, la abbracciò forte.
“Ho compiuto la mia missione, Regina.” - disse orgogliosa Nardea.
“Hai tutta la mia riconoscenza e gratitudine!”- rispose la Regina.
La giovane ape raccontò tutto quanto aveva visto e udito durante il lungo viaggio.
Alla fine, Nardea svelò alla Regina i preziosi Consigli dei tre saggi.
La Regina ascoltò con molta attenzione e concluse:
“Domani, convocherò il Gran consiglio delle api e presenterò la “legge nuova” dell’alveare. Tu, Nardea, nel frattempo, riposerai in una delle stanze regali”.
Nardea volava contenta, portando con sé il consiglio di Dente di Leone e i chiodi fissi di Chiocciola.
Un pensiero, però, continuava a tormentarla:
“Ma esiste davvero il polline rosso? E se esiste, dove lo posso trovare?”.
Nardea arrivò, così, nel regno dei frutti.
La giovane ape si posò dolcemente a terra. Davanti ai suoi occhi c’erano:
• il Carciofo
• il Limone
• la Fragola
Nardea non poteva sbagliare, proprio adesso; sentiva tutto il rischio e la responsabilità della decisione. Si affidò ancora al silenzio, sperando di sentire, come le altre volte, la solita voce.
Nulla.
Il pensiero del polline rosso, le impediva di sentire. Nardea cercò con calma di liberare la mente e
Nardea volò sopra prati multicolori. Attraversò ruscelli e piccole cascate chiacchierine e arrivò nel regno degli animali.
La giovane ape era felice di portare in cuore il primo consiglio ma, nello stesso tempo, nutriva una certa ansia per i due che ancora doveva conoscere.
Ebbe, subito, l’occasione di scoprire il secondo consiglio.
Si presentarono davanti a lei i tre animali sognati dalla Regina:
• la Farfalla
• la Chiocciola
• la Lucciola
Per la seconda volta, Nardea era messa a dura prova. Quale dei tre era il sapiente?
Nardea, con serietà e profondo silenzio, osservava:
• la Farfalla con le ali meravigliose e vellutate;
• la Chiocciola con quella casa - fortezza che portava sempre
Nardea lasciò l’alveare, sotto lo sguardo invidioso e sprezzante delle api gialle. A lei non importava; ciò che le dava forza, slancio e, soprattutto, le riempiva il cuore di gioia erano la fiducia della Regina e l’amore per il suo alveare. La giovane ape aveva la certezza che nella vita le “api grandi” sono quelle che hanno passione per ciò in cui credono e vivono ciò che dicono.
Nardea, dopo aver volato tra i rami delle maestose querce e dei possenti castagni, giunse nel REGNO DEI FIORI.
Come le aveva annunciato la regina Solitudo si presentarono davanti a lei:
• la Margherita
• il Dente di Leone
• la Viola
Nardea ebbe un leggero turbamento: quello stato d’animo che
Nardea rimase in attesa. Non trascorse molto tempo che una delle api ispettrici ritornò e, sempre con tono scostante e minaccioso, pronunciò:
“La regina Solitudo è pronta a riceverti!”.
Nardea ebbe un sussulto e tentò di indietreggiare, ma le guardie la bloccarono all’istante.
Il nome della Regina le incuteva paura. Le sorveglianti, al reparto speciale, pronunciavano spesso quel nome per intimorire le api nere e far loro rispettare la dura legge. Nardea, come ogni ape nera, si era fatta l’immagine della Regina come di un’ape dal cuore duro e crudele.
Le api ispettrici aprirono la porta dorata e trascinarono Nardea attraverso un grande atrio che immetteva negli appartamenti reali. Le pareti erano ornate di fregi e ricoperte da sottile polline dorato.