Gentili autori e responsabili Casa editrice,
sono una lettrice. Scrivo per ringraziare per la pubblicazione del libro “Un frate di nome Pio” in cui, attraverso una narrazione semplice ma tutt’altro che banale, si racconta in forma adeguata ai bambini la vita di San Pio attenendosi alla realtà e senza omettere concetti anche difficili. I bambini non solo capiscono perfettamente la grandezza di questa figura di santo a cui si affezionano, ma colgono anche temi della spiritualità cattolica di per sé di difficile trattazione, come quello del maligno e della magia. Il libro è una voce in controtendenza sulla questione della magia, fa capire che chi si proclama mago ha spesso a che fare col maligno.
Mio nipote Michael, di cinque anni, chiede di far partire il cd per addormentarsi. Lo ha già ascoltato decine e decine di volte, ma lo preferisce a una favola. Se ne sente rasserenato, e mentre il cd lo accompagna nel sonno, le parole entrano in profondità, si trascinano nell’inconscio. Una notte ha sognato Padre Pio e al papà ha detto: “Era bellissimo!”.
Il messaggio che passa è positivo: i cattivi sono così perché non hanno conosciuto l’amore; conferma i sentimenti buoni di un bambino, lo fa entrare nel mistero di Dio, lo mette in guardia nei confronti dei mali dello spirito.
Lucia Romiti
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